Vivono nella Ovetti Home (500) che hanno plasmato con tanta fatica a loro immagine e somiglianza e anzi, sarebbe più giusto dire che continuano a plasmare giorno dopo giorno.
Si spostano con un Pandamonio rosso a metano e con il Ferrarq (che di Ferrari ha solo il colore)
Da qualche anno hanno ripreso a viaggiare e faticano a tener a bada i 4 UCAS.
Il resto è correre e scappare.
Papà Ovo
nasce nel 1969, e passa la sua infanzia fianco a fianco con Pippo, il suo orsacchiotto preferito.
Dopo una lunga carriera scolastica (ma non finisce mai?), gli tocca pure lavorare.
Nel frattempo, scopre una certa predilezione per i bei film, la fotografia e la buona pappa.
Quando può, parte per viaggi non proprio organizzati ed ora sta passando la passione ai 3 Ovetti.
Finge di mantenersi in forma con il calcetto settimanale e con la novità pale; vorrebbe andare a sciare ma non riesce mai; non sopporta le vacanze sulla spiaggia e va fuori di matto per Bruce Springsteen.
Da…. beh tanti anni ormai….scrive addirittura un blog: (ma dai!!!) e lo potete contattare qui: didieffe@yahoo.it
(qui a fianco lo trovate immortalato nel suo periodo di massimo splendore)
Mamma Ova
nasce nel 1976, e condivide la sua infanzia con lo zio A.
Cresce girovagando per città e paesi di Lombardia e Toscana e scrive lunghe lettere alle amiche sparse in Italia.
Nel frattempo, scopre un’insana passione per i numeri e la matematica e cerca addirittura di farne un mestiere. Da 6 anni cerca poi di imparare a fare la mamma.
Quando può, segue papà Ovo nei suoi viaggi non proprio organizzati e coinvolge nelle loro avventure anche i 3 ovetti.
Le piace il colore blu, il rumore del mare e la settimana enigmistica; odia la carne e non sa cucire; ama la neve ma – ahimè – soffre assai il freddo.
La potete contattare qui: dadadedodis@yahoo.com
(qui a fianco la trovate immortalata nel suo periodo di massimo splendore)
Eia (l’Ovetta)
nasce nel 2008, e passa la prima infanzia a farsi cullare a suon di dondolini dagli Ovo genitori.
Dopo un semestre passato a ciucciare (svogliatamente) il latte della mamma, entra in guerra con il suo acerrio nemico: la pappa.
Firma una tregua solo due anni dopo ed esce definitivamente dal tunnel l’anno successivo a suon di porcini e pasta al ragù.
Nel frattempo ha frequentato con profitto e soddisfazione prima il “quaqua” (l’asilo nido) , poi la “scuola matelna”, quindi le medie ed ora si è buttata sul liceo scientifico… quello vero.
Adora viaggiare e sciare e le piacerebbe tanto tornare in piscina ma per ora, stoicamente, si adatta all’atletica.
Suo fratello l’ha chiamata “Sen” per anni, lei si chiamava “Eia”, il suo nome sarebbe abbastanza differente, … ma tant’è.
(qui a fianco la trovate all’età di 1 anno)
Monno
nasce nel 2010, e subito decide che la notte è fatta per dormire; il giorno per mangiare.
Dopo un semestre passato a ciucciare assennatamente il latte della mamma, gli viene tolta la tetta all’improvviso: da quel momento i suoi migliori amici saranno il biberon, la frutta da tenere in mano, la pastasciutta, la merenda,… ecc…ecc…
Ha frequentato con successo i “quaqua” e riesce a non stare zitto mai per tutto il tempo di permanenza, balla, canta, racconta storie ininterrottamente.
Non teme nulla e si butta in ogni dove.
A tredici mesi decide che non si servirà più di alcun patello diurno, a ventiquattro abbandona con successo anche quello notturno.
Ha frequentato la materna con i 2 suoi amici inseparabili e ha studiato da privatista tramite sua sorella le materie delle elementari (!!!)
Poi gli è toccato pure andarci ma sapeva già tutto. Ha saltato la prima media perchè troppo facile. Ora segue la sorella maggiore un’anno indietro.
“Monno” è il nome che gli ha affibiato sua sorella maggiore; a lui piace molto.
(qui a fianco lo trovate all’età di 1 anno)
Pica
Nasce nel 2012 e prende la residenza in lavanderia dove passa almeno 16 ore al giorno russandosela della grossa e da dove si trasferisce in cameretta per far compagnia ai suoi fratelli solo dopo nove mesi.
Dotata di sorriso sdentato e bellissimo, sbavatrice professionista, non gradisce troppo le voci basse e maschili.
Scopre il magico mondo della pappa e decide subito che, a priori, questa non è mai abbastanza e che è pure abbastanza difficile da mangiare visto la scarsissima dentatura di cui è dotata.
Fa amicizia subito con il suo vasino rosso che l’accompagna in ogni dove: incluso l’asilo nido.
Finite finalmente le elementari si è gettata nelle medie alla costante rincorsa della sorella e del fratello maggiore
I suoi fratelli la chiamano Pica… lei senza di loro è completamente persa ma guai dire che è piccola! Giammai!