Questa settimana l’Ovetta ha contraccambiato la visita-scambio con una scuola parigrado Olandese. L’Ovetta M., soprannominata Armaduck, era stata da noi alcuni mesi fa. L’Ovetta ha passato questa settimana in Olanda a casa sua.
Ecco le notizie giornaliere arrivate via cellulare/WhatsApp
Domenica: Mamma, papà, arrivate ora. Tutto bene. Una domanda: quanti pannelli solari abbiamo sul tetto noi a casa? (Come sia possibile che una sedicenne appena entrata in casa di una famiglia olandese si metta a parlare di pannelli solari… francamente non lo so).
Lunedì: mamma, papà, stiamo tornando ora da Amsterdam; bella e ventosa, me la ricordavo più incasinata ma non mi ricordavo l’odore di “fumo” da tutte le parti (cucciola… l’unica volta che ti abbiamo portato ad Amsterdam, per un’incredibile causalità era il weekend del Gay Pride: effettivamente la città era un bel casino ma almeno ti abbiamo risparmiato certi bar… anche perché avevi dieci anni).
Martedì: mamma, papà, qui fa un freddo polare! E non intendo fuori; intendo in casa! In salone, che è il punto più caldo, ci sono 15°, ora vado a letto, ho messo su tutto quello che avevo in valigia… sono un po’ cicciona. (Brava! Che manca solo che torni a casa influenzata!)
Mercoledì: mamma, papà, vi mando il messaggino ora perché ho appena finito di mangiare il pranzo: oggi pane, burro e cioccolato; ieri era pane, burro e formaggio, lunedì era pane, burro e prosciutto, domenica era pane burro e zucchero. Credo di sapere almeno due ingredienti di domani… (Non scendiamo in luoghi comuni da soliti italiani che non sono aperti alle cucine di altri Paesi… dai… su… sono solo luoghi comuni…. Certoooooo)
Giovedì: mamma, papà, questa sera c’è la festa finale; ho vinto un premio per un lavoretto che abbiamo fatto qui, sono cascata dal bus e qualcuno ha perso i documenti mentre pare che parecchi abbiano l’influenza, comunque tutto bene. (Sì,… direi che domani è pronta per tornare… forse…)
L’Ovetta è rientrata in Ovo city elettrizzata, felicissima e con un’amica in più.
Si è attaccata alla pasta con il sugo di pomodoro e all’insalata; ha raccontato per tutto il weekend cose buffe e strambe, ha attentato alla vita di fratello, sorella e genitori riproducendo un piatto tipico (pane, burro e zuccherini al finto cioccolato) e domani faticherà non poco a rientrare nella normalità.
Il bello di avere 16 anni.
PS: il titolo del post è il nome della cittadina ospitante.. come poi si possa leggere non si sa.