Papà Ovo ancora ricorda le sue feste di carnevale.
Non quelle di quando si era bambino, dove quel giorno diventavi davvero Superman o Jeeg Robot d’acciaio. No, intende quelle vissute quando era un pochetto più grande e aveva già coltivato l’amabile dote dell’auto-ironia, del prendersi in giro da soli.
Papà Ovo rimembra un Chaplin spettacolare nella sua bombetta e nelle scarpe dello zio di 4 taglie più grandi. Ma ricorda anche Cappuccetto rosso (che nel cestino portava 2 libri per la nonnina: uno di “istituzioni di matematica” e uno… beh… lasciamo perdere) e anche un bambinone con tanto di patello e vasino sporco di…. Nutella… ma che sembrava tutt’altro.
Erano feste dove si mescolava la voglia di stare insieme agli amici, alla gioia di “costruire” il vestito tutti insieme in famiglia, rigorosamente low cost.
E allora, in queste settimane “un po’ così”, l’invito all’Ovetta per una festa in maschera arrivato dal suo gruppo di amiche dell’atletica (peraltro tutte più grandi di lei) è stata manna dal cielo.
E i vetusti hanno rivisto la stessa dose di autoironia, lo stesso prendersi in giro, la stessa voglia di stare insieme e la stessa smania per “costruire” il vestito, rigorosamente low cost.
E quindi l’Ovetta, sabato, ha partecipato con una buona dose di ironia ad una festa in un capannone industriale, prestato da un papà generoso, pieno di giovani liceali o poco più, tutti rigorosamente mascherati, con un po’ di musica, dove ognuno ha portato qualcosa da mangiare o bere e si chiacchiera a più non posso. I vetusti hanno esclamato intimamente “… oh come ai vecchi tempi”. E, grazie ad un grandissimo aiuto di mamma e Pica, l’Ovetta si è mostrata sorridente in tutto il suo splendore a forma di …. Bottiglia di Coca cola!
