Lui si è presentato tre settimane fa a casa nostra in punta di piedi.
Vent’enne, anzi ventunenne perché ci teneva, è passato da casa lasciando una scia di simpatia mista a stupore. Forse, tra tutte le persone che sono passate di qua, decisamente la persona dove le normali differenze culturali sono sembrate più ampie.
Oh, si badi, educatissimo, pulitissimo, curioso, alla mano e disponibile. Si è comunque ambientato in una famiglia non proprio tranquillissima ma se finissi qua la spiegazione non darei il giusto peso ad alcune situazioni capitate; ecco quelle che vengono in mente così… velocemente…
1) Lo stupore davanti allo spremiagrumi, quello manuale modello “nonna” tutt’ora unico spremiagrumi disponibile in casa Ovetti. Non gli pareva vero… ha voluto spremersi un’arancia per vedere l’effetto che fa!
2) Il volersi assaggiare un cappuccino a tutti i costi (anche se non gli piace il caffè) e una volta arrivato quasi alla fine la frase “E’ molto amaro…. È per questo che la gente mette lo zucchero?”…. eh già!
3) L’angoscia di doversi inventare una lezione a scuola di Pica; ma in questo caso non aveva tutti i torti perché comunque trovarsi davanti una manica di pre-ado… beh, bisogna aver fegato.
4) La corsetta con il Monno nel parco e l’imbarazzo davanti ad una fontanella in cui sguazzavano i piccioni: perché comunque sì, dalla fontanella si può comunque bere… i pennuti non sanno ancora come aprire e chiudere il rubinetto per bere a canna.
5) Cucinare la pasta alla carbonara; ha memorizzato tutto… ma proprio tutto.
6) La visita in centro a Milano… dove la cosa più importante era andare a mangiare i panzerotti.
7) Mangiarsi un gelato italiano… ma siamo a Gennaio… piove… e vabbè…. Almeno prenditi due gusti alla crema o due gusti alla frutta, non mischiarli dai…. “Voglio pompelmo e stracciatella”… ecco appunto.
8) Il sesto senso dettato dalla sopravvivenza di “scomparire” all’arrivo delle amiche dell’Ovetta!…. bravo.
9) Il prosciutto (toscano, tagliato a mano), il pecorino oppure il parmigiano (mangiati senza sosta con gara non dichiarata contro il Monno) e il panettone (ogni mattina con gara contro l’Ovetta) salvo poi dire che sì, si mangia “abbastanza” bene rischiando terribile vendetta Monnifera.
10) Il fatto che ci ha impiegato due settimane a capire che svegliarsi alle 6,45 se vai a letto alle 3…. È dura! Poi una notte mamma Ova gli ha spento la luce in faccia senza ritegno e da allora ha capito che se andava a letto verso mezzanotte…. Beh… era meglio.
Insomma il nostro amico Leo ieri è tornato a casa; crediamo si sia sentito “a casa”, si è dimenticato l’amato formaggio in frigorifero, già ce lo siamo immaginati gridare “Oh NO!!!!” sorvolando l’Atlantico ma ci ha lasciato una dolcissima letterina di commiato.
Ciao Leo!
