A casa Ovetti sono giorni in cui ci si organizza, si fanno i conti con la realtà, si disfa l’organizzazione e il giorno dopo… si ricomincia tutto da capo.
Sebbene il Natale sia stato un Natale un po’ così, comunque la SuperOvetti family è riuscita a fare tutte le cose tradizionali che la contraddistinguono e ne è uscita molto contenta. Poi ha organizzato il giorno di Santo Stefano in cui prima sarebbero andati a pranzo dagli Ucas e poi dalla famiglia allargata in trasferta… giornata impegnativa! O almeno fino a quando il Monno non ha reso edotti tutti che aveva “solo” 39,2° di febbre! (Segue mega predicozzo galattico, magari poco natalizio, al febbricitante che poteva anche dirlo prima invece di passare la giornata a stretto contatto con tutti i nostri amati vecchietti).
Santo Stefano
Mentre mamma Ova rimane al capezzale del Monno, papà, Ovetta e Pica vanno a pranzo dagli Ucas; poi, nel pomeriggio, i vetusti si battono il cinque e si scambiano i ruoli: Pica e Ovetta accompagnati da mamma Ova vanno in trasferta mentre il Monno e papà Ovo si svaccano sul divano per un film lungamente atteso dal Monno ancora febbricitante. Poi già che ci sono controllano la situazione neve per vedere se magari si potrebbe organizzare il capodanno in montagna.
27 dicembre
Papà Ovo decide di smaltire un po’ di panettone e dedica 8 ore filate di lavoro manuale al campo di Atletica, intanto a casa mentre ci si alterna tra giochi vari e l’opzione capodanno in montagna prende corpo, il Monno è guarito.
Ah… si dimenticava… in mattinata papà Ovo preleva B2 (Badante2) e le dà il benvenuto a casa degli Ucas… a dire il vero l’avvento di B2 apparirà come una meteora nel cielo dei nostri giorni ma ve lo spiego tra poche righe; poi nel pomeriggio Pica, dopo due giorni di attesa estenuante, ottiene finalmente il suo nuovo orologio e comincia a vagare per casa informando ogni componente della precisa ora, minuto e secondo della propria esistenza.
28 dicembre
Il Monno, ormai rimessosi completamente, decide di passare il pomeriggio con un amico mentre nel frattempo papà Ovo scopre con orrore che di neve, in montagna, ce n’è…. proprio pochina. Ma ad abbattere il morale ci pensa prima l’Ovetta, che si sveglia dicendo “Forse ho un po’ di febbriciattola” (il termometro dirà che non di febbriciattola si tratta ma di vera febbre… 38,0), poi la meteora B2 che telefona dicendo “di non sentirsela” facendo precipitare il morale di papà Ovo sotto i tacchi catapultandolo nella ricerca per B3; ed infine il Monno che in serata si misura la febbre con nonchalance tranne poi rendere noto di avere (ancora!) 37,8.
Unica a tenere il morale alto: Pica… con il suo orologio.
29 dicembre
Mentre il Monno si stabilizza sul 37, l’Ovetta passa le giornate febbricitante a guardarsi documentari sui polpi (una sua personale passione dopo quelli sulle balene) e Pica controlla che l’orologio dica sempre con estrema correttezza l’orario, mamma e papà Ovo fuggono in centro a Milano e si riservano quattrobenquattro ore solo per loro.
Poi, domani, ricominceranno a capire cosa faranno a capodanno (forse l’Ovetta vede delle amiche.. ma solo forse), rinvigoriranno la ricerca della B3, vedranno se riusciranno a ritagliarsi qualche giorno in montagna (sempre che poi ci sia neve) o addirittura al mare, proveranno a sentire un dottore (ammesso che qualche dottore il 30 dicembre risponda al telefono), insomma ricominceranno questi strani giorni di su e giù, ma comunque contenti di passarli tutti insieme e … poter chiedere in qualsiasi momento, anche a tradimento, l’ora o il timer o la sveglia ad una tipina saltellante che agita con allegria un orologio.
T.b.c…