Domenica, dopo 18 ore di viaggio che hanno tagliato l’intera Europa da Nord a Sud, nel parcheggio della scuola dell’Ovetta è entrato un bus guidato da un autista panciuto e visibilmente euforico di essere arrivato alla fine della sua personale odissea: trasferire 40 teenagers olandesi ambosessi senza perderne nessuno: con strombazzi di clacson il panciuto autista fermava il bus e apriva le porte.
Mezz’ora dopo l’Ovetta M., subito ribattezzata “Armaduck” da papà Ovo per impossibilità di memorizzarne il nome, entrava in casa e faceva la conoscenza della famiglia intera (soprattutto di una eccitata Pica). Poi l’Ovetta decideva che non c’era tempo da perdere e la portava in centro a Monza per un primo assaggio di Italianità.
In serata si è poi venuti a sapere che anche la stragrande maggioranza delle compagne dell’Ovetta avevano avuto la stessa idea (colonizzando quindi il centro di Monza con grandi “oooohhhhh” davanti alla “grandezza” del Duomo di Monza… grandezza…. Vabbè…) e che agli Olandesi piace il gelato Italiano (“Anche a novembre???”….”Sì, anche a Novembre, Monno”).
Lunedì, dopo un sonno conciliatore, la truppa parte in direzione scuola con una montagna di panini al sacco nello zaino: dopo la scuola era prevista visita a Bergamo!
In serata si scoprirà che Bergamo è bella, il gelato molto buono, la stanchezza è tornata.
Martedì, dopo un sonno conciliatore, la truppa viene accompagnata alla metropolitana: il punto di incontro è in piazza Duomo di Milano (quello è grande… sì, questa volta è vero) e sempre alla metropolitana verranno raccattati 12 ore dopo.
In serata si scoprirà che Milano è bella, ci sono un sacco di negozi molto belli (visitati quelli delle grandi catene e quindi identici se ne troverebbero ad Amsterdam, Perugia e Lille), i panzerotti di Luini sono molto buoni, il gelato… oggi no, grazie, ma sarei molto stanca.
Mercoledì, dopo un sonno conciliatore, rientro a scuola, sempre con abbondanti panini al seguito per visita a Como, che poi il lago è sempre una grande attrazione per gli stranieri, ma a novembre a noi italiani mette un po’ di malinconia.
In serata pizzata di classe tutti insieme: 40 olandesi e 40 italiani tutti di 16 anni: chi aveva prenotato nello stesso ristorante credo possa chiedere il rimborso.
Giovedì, dopo un sonno conciliatore, sempre con altri panini al sacco, si parte per Verona!
In serata, un’Armaduck ormai ridotta ad uno straccio decantava le lodi del gelato veronese.
Venerdì ripartenza con un riempitivo mattutino che ha lasciato tutti abbastanza basiti: il gruppo nordeuropeo è stato portato in centro paese al locale mercato settimanale !?!
Cosa mai possano aver capito dei teenegers olandesi dai bancarellisti venditori di frutta, verdura, pollo arrosto, vestiti e cianfrusaglie italiche rimane un mistero. A seguire Farewell party… con persino un assaggio di panettone “…perché così lo provavano anche gli olandesi”. Poi, con gran senso del dovere, l’autista panciuto ha girato il pullman e cominciato la sua odissea 2.
A noi Armaduck è piaciuta molto. Sorridente, educata, addirittura quasi ordinata, forse la nostra famiglia le sarà sembrata sopra le righe, caotica, mangiona, e incasinata… ma ha riso moltissimo. E forse questa è proprio il modo in cui si vede una tipica famiglia Italiana dall’estero; sicuramente non sarà rientrata pensando che al Sud non si faccia nulla… questo no. Ah! E poi, ovviamente, quanto è buono il gelato Italiano!
A marzo si replica… a campo invertito.
Armaduck