Prima Nazionale

Alle ore 11.00 Ovetta, Pica, mamma e papà Ovo sono pronti alla traversata Ovettese in direzione veneto per assistere ad una “Prima Nazionale”.

Prima tappa, a 5 km, prevede di raccattare il coach del Monno, anche lui imbarcato per la trasferta veneta.

Dopo tre ore e mezza di “gioioso” viaggio in cui l’Ovetta ha pensato bene di enunciare ripetutamente la sua futura interrogazione di inglese della settimana prossima (con somma gioia di tutti gli altri occupanti l’autovettura), la nostra meta si staglia all’orizzonte: Caorle!

Caorle ha un posto nella memoria di papà Ovo con gioiose giornate di mare, passeggiate a prendere il gelato, barbecue sulla spiaggia e tutto quanto possa esser legato alle serate estive di un bimbo  ma, va da sè, l’intera famiglia non si è trasferita a Caorle per una rimpatriata sentimental-nostalgica di papà Ovo (che avrebbe però voluto tornare nel centro a ricercare certi posti ma, ahimè, non ne ha avuto l’occasione nemmeno stavolta).

Caorle è invece stata scelta dalla Fidal (Federazione Italiana D’Atletica Leggera) come sede per i campionati nazionali categoria cadetti: in pratica, per i ragazzi di 14 e 15 anni, l’evento più importante dell’anno dove invitati sono solo i campioni regionali di specialità e gli atleti con una prestazione di assoluto rilievo e dove chi vince diventa il campione nazionale.

Il Monno, per la prima volta, è stato invitato.

Ore 14.00 i viaggiatori scendono dall’auto e, dopo nemmeno un passo, coach M. viene invitato a prendersi un bicchiere di birra da un camperista suo amico arrivato dall’Umbria (????)… mah!

Ore 14,01 i viaggiatori non fanno in tempo ad entrare nello stadio che vengono raggiunti da P. amico del Monno, in vacanza per un fine settimana a Venezia che “già che ci sono, ho trascinato i miei a vedere il Monno…”: applausi a scena aperta e profondo rispetto per un vent’enne che trascina mamma e papà a vedere una gara di un suo amico quattordicenne.

Il Monno appare teso e stressato, certo il vento e il gelo non aiutano ma, in soldoni, “sente” l’evento che comincerà un’ora e mezzo dopo.
A 250 km di distanza anche gli Ucas sono incollati al video (le gare vengono trasmesse in streaming) sebbene siano stati eruditi sul fatto che di solito le telecamere indugiano sui primi della gara… posizione che non ci spetta…

Poi la gara, che decreta il Monno come diciassettesimo atleta nazionale nella categoria marcia per l’anno 2024.
Mamma, papà, Pica e Ovetta sono contentissimi per lui; il fido P. e il coach M. si lanciano in analisi tecniche che qui tralasceremo; gli Ucas tutti sono ovviamente straorgogliosi.
Solo il Monno, rilasciando la tensione degli ultimi giorni, è arrabbiato come una belva e considera il risultato disastroso, la preparazione pessima, la resistenza nulla, la performance terribile, ecc… ecc…

Ricordargli che quest’anno andava contro i ragazzi più grandi di lui, che era la sua “prima” assoluta, che tra i suoi coetanei sarebbe arrivato sesto in tutta italia e che comunque il suo Team ha vinto i campionati Italiani anche quest’anno… non è servito.

I nostri prodi sono comunque poi rientrati dopo altre 3 ore di strada un poco infreddoliti, con la preparazione di Inglese fatta benissimo e con la certezza che, se una masnada di ragazzi di 15 anni decidano di passare un fine settimana al gelo inseguendosi su una pista di atletica senza cellulari, sigarette e alcol… forse un futuro per questo nostro mondo comunque c’è.

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