Qualche settimana fa Mamma Ova aveva dato il via all’operazione “Monno Prima Comunione” con un passo difficilissimo, anziché cruciale: la scelta dei vestiti.
Di fatto si trattava di vedere la genitrice inseguire, computer alla mano, il recalcitrante con il dichiarato scopo di scegliere un vestiario on line consono o almeno senza buchi, toppe e simili tanto amati dal pargolo.
L’operazione era riuscita ma comunque i vetusti tenevano un profilo bassissimo vista l’esperienza della Cresima della sorella maggiore ripetutamente posticipata da un anno e tutt’ora con data “da destinarsi”. Anche se, a questo proposito, c’è da rilevare che il tavolo di negoziazione tenuto tra papà Ovo ed il Presidente del Consiglio pare abbia dato esito positivo visto che il “patentino” per muoversi tra regioni è stato fatto con il solo scopo di far sì che la Madrina dell’Ovetta possa finalmente venire in Lombardia e questa benedetta Cresima si possa quindi celebrare.
Lunedì il Monno è finalmente rientrato a scuola.
Martedì un suo compagno rimaneva a casa.
Mercoledì annunciava che in giornata avrebbe fatto il tampone: le quotazioni della Comunione del Monno crollano.
Giovedi nessuna nuova dal compagno…. Aria tetra in casa, non fosse altro per Pica che, dall’alto del suo sommo ottimismo, stava scegliendo il vestito da indossare per la Comunione ed aveva “già” ridotto il suo guardaroba a “soli” sei capi tra cui scegliere!
Venerdi mattina, ben 24 ore prima del tutto, il compagno del Monno annunciava urbit et orbi la sua negatività; le quotazioni riprendevano quota.
Venerdi pomeriggio Papà Ovo accompagnava il Monno e l’Ovetta E. sua coscritta, alla confessione pre cerimonia; stante la difficoltà nel parcheggiare la macchina nel parcheggio sul retro della chiesa, impartiva loro le seguenti indicazioni: “Ok cuccioli, statemi bene a sentire: voi andate insieme in Chiesa e chi finisce prima aspetta l’altro sul sagrato in modo da tornare insieme qui; io nel frattempo avrò trovato parcheggio, ok?”
La coppia di futuri dirigenti tra 30 anni ha annuito ponendo però due semplici domande.. lui: “cos’è il sagrato?”; lei: “dov’è la Chiesa?”
Sono seguite indicazioni più dettagliate; dopodichè seguendo il più classico dei rapporti maschio-femmina lei ha sentenziato “io faccio tutto quello che fa lui e lo seguo, così non ho problemi” (che poteva tradursi con: Oh mio maschio di riferimento… sii la mia guida), poi sono scesi dalla macchina e Papà Ovo li ha osservati mentre allontanandosi lei apostrofava con ampi gesti lui (che poteva tradursi con: ehi ciccio sia chiaro che in realtà tra noi decido io!); dopodiché sono tornati senza aspettarsi come volevasi dimostrare.
Venerdì sera, anche Pica ha sciolto la riserva e ha annunciato quale sarebbe stato il suo vestito; la qual cosa era Molto importante (e la maiuscola non è un refuso).
Sabato, finalmente, senza intoppi, con una giornata dal cielo azzurro e senza una nuvola anche se freddino il Monno, vestito di tutto punto (“ma papà sotto la camicia non ci metto niente? Solo una magliettina leggera leggera?”) ha affrontato il suo primo grande passo “consapevole”.
Poi è stata una bella giornata in famiglia, con il menù scelto da lui, il primo giro in bici per salutare anche se brevissimamente i nonni e un gioco in scatola.
Ecco il Monno sorridente e felice. Vestito di tutto punto, eccezionalmente con le scarpe nuove, ma le stringhe fluo…
PS: Domenica prossima, permessi covid/quarantene permettendo, festa allargata ai nonni, tenuti in panchina a questo giro visto che in settimana si sono semivaccinati in due, oltre a nonno Etto che diventa il primo componente dell’Ovetti Family covid free. EVVIVA!