Questo sabato, l’Ovetta E. è stata invitata ad un pigiama party.
Il fatto sarebbe del tutto ininfluente se non fosse che la sorella dell’Ovetta E, vale a dire l’Ovetta C., ha trovato il tutto un’enorme ingiustizia visto che, mentre sua sorella se la spassava a più non posso, lei sarebbe dovuta rimanere a casa tutta sola addirittura con i suoi vetusti genitori: che barba!
Ha quindi intavolato con sua madre un tavolo di discussione ottenendo di portare a sua volta un’amichetta a casa sua per la notte e la scelta è ricaduta sulla nostra amata Ovetta.
Ma a riprova del fatto che un battito d’ali sotto casa può scatenare una guerra all’altro capo del mondo, l’invito arrivato all’Ovetta non è stato preso per nulla bene nè dal Monno nè da Pica che, a loro volta, hanno trovato il tutto un’enorme ingiustizia visto che, mentre la loro sorella maggiore se la spassava a più non posso, loro sarebbero dovuti rimanere a casa tutti soli addirittura con i propri vetusti genitori: che barba!
Prima che le famiglie coinvolte dovessero affrontare musi lunghi e sospiri di lamentazione, una soluzione geniale è stata trovata: l’Ovetta C. non avrebbe invitato a casa sua l’Ovetta, bensì l’Ovetta avrebbe invitato l’Ovetta C nella sua magione in modo che anche Pica e il Monno avrebbero potuto avere il loro pigiama party e l’amica C sarebbe sfuggita ad una mortale serata con i suoi genitori.
Tutti felici!
Ecco quello che si è imparato dal primo pigiama party ufficiale ospitato a casa Ovetti
1) che se deve essere un pigiama party… che pigiama party sia! Quindi i genitori accompagnanti l’ospite possono anche fermarsi a cena… però poi se ne devono andare presto, non indugiare in chiacchere facendo tardi… via… andare… capito!?!
2) che i materassi possono esser messi in ogni direzione, per terra, sui letti, uno che guarda di qua e uno che guarda di là.. non importa: basta che siano vicinissimi
3) che lo spuntino di mezzanotte (anche se noi lo abbiamo fatto con il fuso di Helsinki) è un must; anche se più che “spuntino” si dovrebbe chiamare “seconda cena”.. e basta Monno!! E’ il dodicesimo biscotto che mangi!
4) che poi è bello trovarsi tutti (grandi compresi) in pigiama a giocare al bigliardino prima e a cuscinate dopo;
5) che l’ospite osserva le “procedure” e le “preghierine” stupitissima di una routine che è diversa dalla sua (come ovvio che sia);
6) che puoi aspettare che si addormentino fino alle 12,30… poi fino all’1 di notte… poi pensi che fondamentalmente non te ne frega nulla e zzz…..
7) che la mattina dopo scopri da Pica che “Ci siamo raccontati delle fiabe inventate e C. ne ha dette due… è abbastanza brava”;
8) che la mattina dopo scopri da C. che “Sì, ho dormito bene anche se ad un certo punto credo di aver avuto i piedi di Pica in faccia”… (beh, onestamente le è anche andata bene visto che erano solo i piedi);
9) che a colazione si raccontano leggende di pigiama party già svolti e si programmano i futuri pianificando attentamente gli invitati, con incroci funambolici di amici e case ospitanti, come nemmeno un responsabile del personale saprebbe fare;
ma soprattutto, e purtroppo…
10) che anche se l’Ovetta C. era stata presentata come una che dorme tanto al mattino, anche se papà Ovo si era raccomandato con tutti di non svegliarla e, anzi (!), di dormire un po’ di più ed imparare dalla nostra ospite (su, dai almeno la domenica state un po’ a letto!), anche se si sono addormentati verso… beh… boh… comunque dopo l’una di notte; ecco.. malgrado tutto questo non c’è stato niente da fare: alle 7,45 c’era già qualcuno che voleva la colazione.
sigh.
L'angolo di me stess
16 May 2018Io non mi immagino che succede in adolescenza!