“Io voglio correre !”
Con voce chiara, decisa e sicura così il Monno aveva edotto gli Ovo genitori al riguardo delle sue intenzioni sportive nello scorso settembre.
E prontamente il piccolo fu iscritto al corso di atletica.
Poi, poco prima di Natale, ecco arrivare il calendario-gare “inverno 2016”e il disappunto farsi largo in famiglia: ben 6gareper6domenicheconsecutivesenzariposareunattimotragennaioefebbraio.
Sfortunatamente, ma fino a lì, le prime tre domeniche coincidevano con il famigerato corso di sci (si veda qui) e per di più il Monno si era infortunato alla fronte, per cui era stato costretto a dare forfait.
E così eccoci arrivare alla quarta gara… quando il Monno poche ore prima cade malato dovendo saltare all’ultimo secondo l’imminente competizione.
Ed infine, domenica scorsa, è arrivato il tanto atteso gran debutto.
Domenica 14 febbraio, ore 8,30 sveglia in casa Ovetti.
La giornata è piovosa (si comincia bene), fredda (sempre meglio) e piuttosto uggiosa; insomma ideale per stare in casa e al calduccio.
Invece no!
Dopo abbondante colazione, il cucciolo viene vestito con attrezzatura altamente all’avanguardia: pantaloni elasticizzati termici di colore nero… che snelliscono; maglietta termica di colore azzurro shock … che risalta la pancetta e impedisce di perdere il piccolo nella nebbia, pantaloncini sociali rosso fuoco… che stante l’altezza del cucciolo diventano dei pantaloncini “al ginocchio”, maglietta sociale bianca con logo al petto… per incutere timore negli avversari.
Alle ore 9,30 tutta la famiglia è in macchina per la mezz’oretta di strada che li separa dall’evento; la pioggia aumenta.
Alle ore 10,00 la famiglia è in loco…. Ma il loco è sbagliato.
A questo punto serve un inciso: non di gara normale si tratta, nossignore.
Bensì di “Cross”… per i fighetti; “Corsa campestre” per i terraterra.
Papà Ovo, della sua prima campestre corsa ai sette anni, ricorda ancora di esser arrivato secondo… perché il bimbo davanti a lui aveva sbagliato strada; per il resto non si ricorda nulla.
Ora invece il binomio “campestre” e “luogo sbagliato” assumono insieme un significato devastante.
Sì, perché, causa incomprensione, il parcheggio scelto della famiglia Ovetti è dalla parte opposta del parco rispetto all’arrivo/partenza e ritrovo; e per “Parco” non si intende un giardinetto striminzito, nossignore, si intende proprio un Parco !
Ore 10,10 i maschi di casa Ovetti cominciano a correre sotto la pioggia zigzagando il campo da gara, sotto la pioggia, cercando (inutilmente) di evitare pozzanghere, rami in faccia e quant’altro.
Nello stesso momento, le femmine di casa Ovetti si apprestano a fare la stessa cosa… ma Pica decide che per terra è sporco… c’è gente che corre (quindi è pericoloso)… meglio se tu, o madre mia, mi prendi in braccio e ivi mi tieni sino all’altro capo del parco.
Alle ore 10,30, non si sa come, il Monno arriva puntuale sotto il tendone/spogliatoio dove papà Ovo lo sveste, poi lo riveste parzialmente dando retta ad un altro genitore “più esperto” e infine lo risveste di nuovo dando resta all’istruttore (il tutto sotto un tendone completamente ricoperto di sacche sportive tenendosi in piedi su una gamba sola), gli appunta il pettorale numero 627 (chip-munito…) e lo getta tra le mani dell’allenatore.
Un quarto d’ora dopo arrivano anche l’Ovetta, Pica e quello che resta di mamma Ova.
Ore 10,50
Mentre l’altoparlante incita i corridori in gara in stile “Platoon” o “Apocalipse now” il Monno chiede alla sua istruttrice chi siano i corridori al momento impegnati.
“Sono i grandi; è la categoria degli “Assoluti””.
Il cucciolo registra l’informazione quindi si volta e chiede a papà Ovo “Anche io sono un Assoluto?”. “No Monno, tu sei un “esordiente C”” (cioè la categoria più piccola che la IAFF riconosca; comunque complimenti per la modestia visto che tra l’altro il giorno prima il nostro eroe aveva informato vari amici che “sai domani farò la gara di atletica ma forse non la faranno vedere in TV”).
Ore 10,55
Mentre al Monno cominciano a congelarsi le mani, l’addetto all’altoparlante abbandona lo stile militarizzato e chiama allo start gli “esordienti – C – 2010”; da quel momento in poi dall’altoparlante usciranno solo frasi dolci e gentili: una metamorfosi straordinaria.
Ore 11,00
Sotto una pioggia incessante l’intera famiglia Ovetti incomincia a tifare l’eroe fino al classico BANG!
Ci piacerebbe saper dire qualche cosa della gara ma:
1) mamma Ova e Pica sono state coattate nella ricerca di un paio di genitori, poichè una bimba piangeva sul posto avendo apparentemente disperso mamma o papà;
2) papà Ovo e Ovetta hanno cercato di fendere la folla per dirigersi verso il traguardo ma prima che arrivassero… lo speaker annunciava l’arrivo dei primi corridori; uno sguardo perplesso al traguardo ed il Monno era già lì… sudato, infreddolito e felicissimo.
(in breve… della gara non si è visto nulla)
Poi sono seguiti i complimenti di rito, un bel panino alla nutella (sì, anche per Pica), una gran medaglia (a tutti gli atleti) e la lunga traversata a ritroso verso la macchina: Pica sulle spalle, of course.
Domenica pomeriggio a casa Ovetti erano tutti “stanchini”.
Tre giorni dopo, malgrado annullamento ufficiale della gara causa malfunzionamento di alcune rilevazioni, dopo un mancamento di papà Ovo che già si vedeva la crisi del cucciolo da tre giorni in attesa dei risultati ufficialissimi, dopo scambio di mail tra il suddetto papà e la direzione corsa, ecco che infine arrivava il verdetto ufficiale (ancorchè non registrabile ai fini del record mondiale): “il bimbo Monno, pettorale 627, categoria Esordienti – C – 2010 risulta classificato terzo con lo strabiliante tempo di 1’49” (109 secondi !!!… ecco perché non abbiamo fatto in tempo a vedere la gara!!!). EVVIVA!
Domenica questa, ovviamente, si è replicato, ma col sole!
(la replica di domenica 21 febbraio con il sole; il Monno ad un passo dal traguardo)
P.S. : complimenti per l’organizzazione (si veda qui)! Una marea di bimbi, un ambiente sano, una grande festa!
P.S.2: “Monno, scusa ma ho visto che mentre ti stavi preparando per la partenza, chiacchieravi con gli altri atleti. Bravo, eri solo tu della tua squadra, hai fatto bene. Di cosa chiacchieravate?”
“Si, ho fatto amicizia; si chiacchierava un po’ così… per esempio speravamo che il signore con la pistola non ci sparasse addosso…”
mapa
22 Feb 2016Che atleta!
Impe
22 Feb 2016Perchè la domenica è il giorno della famiglia sportiva!
Bravissimo Monno!!!
Angolo di me stessa
22 Feb 2016Che bello che gli piaccia questo sport e non il solito trito e ritrito calcio!