Giovedì sera, primo giorno di rientro dopo le vacanze natalizie.
Mantre papà Ovo è già tornato in trasferta lavorativa, a casa Ovetti la serata si preannuncia complicata, la stanchezza del rientro e il contemporaneo ritorno alle attività scolastiche e sportive degli ovetti potrebbe creare un mix esplosivo, ma Mamma Ova è pronta. Tutto sotto controllo!
Dapprima vienne recuperato il Monno, quindi il terzetto composto anche da Pica e Mamma Ova si dirigono a casa di un’amichetta per recuperare l’Ovetta. Così pensava Mamma Ova. Tutto sotto controllo!
Mentre mamma Ova suona il campanello sente un tonfo alle sue spalle, seguito da un pianto stellare. Il Monno, inciampando nello zerbino davanti alla porta a vetri, aveva sbattuto violentemente la testa, contro l’intelaiatura in alluminio della porta. Mamma Ova cerca di capire cosa sia successo, l’ovetto in lacrime si calca pesantemente sulla fronte il cappello e si dispera.
Dai, sarà solo una botta, cosa vuoi che sia? Così pensava Mamma Ova. Tutto sotto controllo!
… salvo poi sollevare il capello e scoprire una ferita profonda e sanguinante sulla fronte del piccoletto.
“O accidenti Monno, cos’hai combinato? Dobbiamo andare a farci vedere in ospedale!
Non ti preoccupare ora andiamo, così ti curano bene e velocemente”. (Il cucciolo non prende bene la notizia e nemmeno Pica che ha assistito alla scena con lo sguardo perplesso ma impaurito).
Seguono attimi convulsi: arriva l’Ovetta, il papà dell’amichetta suggerisce anche lui un giro veloce in pronto soccorso, l’Ovetta si fa prendere dalla paura e scoppia a piangere all’idea del fratello ferito, mamma Ova raggiunge la macchina, carica su la truppa, recupera la borsa e si dirige con una certa velocità verso l’ospedale cittadino, il tutto continuando a rassicurare il Monno e le sorelle che a turno piangono “non è successo nulla, vedrai ti curano bene e SUBITO e poi torniamo a casa”.
Poi l’arrivo in pronto soccorso e la constatazione di una lunga ed immobile fila ad attaenderli.
Mamma Ova chiama gli Ucas per recuperare Ovetta e Pica, per altro entrambe piuttosto riluttanti nel lasciare la madre e il fratello in cotal posto e in cotal condizioni, e si appresta ad una lunga serata in un androne del pronto soccorso.
Nelle successive 5, e dicesi 5 ore, mamma Ova e Monno si sono coccolati a vicenda per un po’, hanno fatto giochi di parole, eseguito conticini e operazioni a due cifre, socializzato con due malcapitati come il Monno, disegnato con una bic sui tovaglioli dello scottex (in mancanza di meglio) (si veda sotto), contato le sedie rosse, quelle arancioni, quelle verdi, e quelle trasparenti (per la cronaca, quelle arancioni sono 13 mentre ve n’è una sola azzurra… “Secondo me, è perché avevano finito gli spazi, perché metterne solo una azzurra non sta bene, vero Mamma?”, camminato in lungo e in largo, raccogliendo sorrisi e sguardi benevoli dagli astanti, contato i codici gialli, quelli rossi, e quelli verdi, quelli in attesa chirurgica come noi, e quelli in attesa medica, atteso e bramato la chiamata del numero 407 con il nostro amato fogliettino in mano.
Intorno a mezzanotte, il Monno ha proposto ai nostri nuovi amici di brindare all’anno nuovo, e una mezzoretta dopo, si è prefissato di battere il record di “andare a letto tardi alle 1”: record fino a quel momento detenuto da sua sorella, l’Ovetta. Tutto questo mentre si faceva raccontare le storie che avevano condotto in ps le varie persone e raccontando con dovizia di particolari la sua storia.
Quando all’una e un quarto, sullo schermo è apparso il magico numero 407, nella sala è esploso un boato di gioia e giubilo.
I dieci minuti seguenti sono stati un po’ dolorosi, al Monno sono stati applicati due punti di sutura sulla fronte. Il chirurgo che glieli ha applicati non ha riscosso enorme simpatia presso il cucciolo, “Mamma, la pediatra che mi ha visitato prima era stata molto più gentile e carina”. Ma quello che conta è che, alla fine una volta in mano il foglio di dimissione, l’uscita nella sala d’attesa del Monno è stata salutata con un applauso dai poveracci ancora in attesa. Evviva! Almeno il Monno ce l’aveva fatta!
Ora il record di andata a letto tardi lo detiene il Monno, con il traguardo fissato alle 1.25.
Tutto ciò insieme a un mega cerotto, a due punti che venerdì toglierà e lo renderanno un po’ Harry Potter, e al divieto di correre e saltare per un’intera settimana. Tutto sotto controllo!
mapa
11 Jan 2016Tanti auguri Monno!
Impe
11 Jan 2016Non c’è miglio modo di ricominciare l’anno che con una bella visita al PS!!!!
A noi era capitato anni fa con Junior; fortunatamente gli avevano medicato subito la ferita sotto il mento, però poi ci hanno lasciato ore ed ore ad aspettare il foglio di dimissione tra bambini che tossiva, starnutivano, vomitavano e si grattavano.
Un bacio al coraggioso Monno!!