Tracce

Se si deve fare una rapida e succinta descrizione dei tratti caratteristici di Pica in questi ultimi mesi, credo che i tre punti salienti che proprio non si possono escludere siano i seguenti: la bava, la pappa e le camminate.

1)            La bava.
“Guarda come sbava… forse tra poco arriveranno i dentini”.
Questa frase mamma Ova l’ha pronunciata ai primi di Aprile, all’alba dei sei mesi e mezzo. Da allora Pica ha sbavato praticamente in ogni dove: sulle alpi, sulle colline toscane, nel tirreno e nell’adriatico.
In compenso il risultato è stato alquanto modesto: due incisivi (storti) di sotto ed un incisivo ma laterale sinistro di sopra.
Più ettolitri di bava ovunque, ovviamente.

2)            La pappa.
All’inizio non è che la cosa la interessasse poi molto.
Le pappe di farina per i neonati e quelle di riso sempre per i neonati… la lasciarono abbastanza indifferente.
Poi, così, tanto per fare, provammo a farle assaggiare degli straccetti di carne salata… e fu amore a prima vista.
Da allora un susseguirsi di successi prodigiosi culminati con salamella, orata alla griglia (mezza… almeno), pici con il ragù, bresaola (ma quella buona), formaggio (ma quello preso nella malga in altura), funghi (porcini…saltati, grazie), ecc…ecc…
E se sulla qualità sappiamo bene discernere, non che nella quantità si possa lesinare: nossignore.
Prima infatti mangiamo una porzione (abbondante) di pappa dalle dolci manine di mamma Ova; poi, quando anche gli altri si uniscono alla tavola, pretendiamo a viva forza una serie infinita di “assaggini” dagli altri piatti.
Si noti peraltro che il tutto viene abbondantemente “masticato” da tre dentini che non si toccano nemmeno a volerlo… una faticaccia!
Sarà forse per questo che la Pedi-nazi, non trovando per ora altro difetto, si sia sentita libera di apostrofare la cucciola con un semplice “sei più grassa che alta”… poco gentile ma abbastanza preciso.

3)            Le camminate.
Gli anziani genitori avevano creduto che, vivendo a stretto contatto con Ovetta e Monno, la cucciola avrebbe cominciato presto a gattonare, magari anche solo per spirito di sopravvivenza.
Invece no.
Prima ha imparato, svogliatamente e senza troppa convinzione, a stare seduta.
Poi, probabilmente vista la fatica impiegata per imparare detta posizione, ha optato per saltare totalmente la fase del gattonamento e pretende quindi di camminare direttamente.
Ecco quindi che la cucciola prima si impossessa di un pollice del malcapitato genitore di passaggio, poi si getta a corpo morto per afferrare il pollice mancante, infine, ben strette le due dita, si issa sui cosciotti e comincia camminare, con andatura incerta, per tutta casa.

Riassumendo: in questo periodo non è difficile vedere, in casa Ovetti, mamma o papà che, spezzandosi la schiena, tengono per due dita la piccola Ovetta mentre, cosciotti all’aria, gira per tutta casa, lasciandosi una scia di bavetta prima sulla maglietta e poi via via sulle gambe e dietro di sè mentre vi sorride felice con un affascinante sorriso a… tre denti: impagabile.

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