Ore 18,30 di TUTTI i giorni di questa settimana
“Ovetta ,cosa vuoi mangiare?”
“Non voio mangiale”
“Brum brum papà?”
“Non adesso Ovetto… cominciamo bene Ovetta, comunque qualche cosa bisogna mangiarla; vuoi che ti faccia il polletto dorato?”
“No.”
“Brum brum papà?”
“Non adesso Ovetto; vuoi che ti faccia la ciccia o la pastasciutta?”
“No.”
“Brum bum papà?”
“Ho detto di no Ovetto, tra poco si mangia, non c’è tempo per andare fuori in macchina e poi diluvia; facciamo i tortellini Ovetta?”
“Sì, i toltellini li voio”
“Brum brum papà no, gacca?”
“No Monno, non possiamo nemmeno metterci la giacca per uscire, guarda come piove; e vada per i tortellini.”
“Allola aspetto i toltellini.”
“UEEEEE !!!! Gu, gu, gu, gu!!! UEEEEE !!!”
“UEEEEE !!!! UEEEEE !!!!”
“Monno, smetti di piangere, davvero non si può uscire, Ovetta ma tu perché piangi?”
“Non lo so.”
Ore 19,00 di TUTTI i giorni di questa settimana
“Ecco i tortellini Monno,… Ovetta, la pappa è pronta”
“Pappa!”
“Eppelò…”
“Bravo Monno, mangia bene che adesso sei seduto sulla sedia dei grandi e, anche se sembra che stai per rotolare giù da un momento all’altro, alla fine non sei ancora mai caduto; continua così. Epperò cosa Ovetta?”
“Ata ata.”
“Eppelò io i toltellini non li voio.”
“Come sarebbe a dire che ne vuoi altri? Monno, hai già mangiato tutti i tortellini? Vuoi un po’ di prosciutto? Ovetta, non cominciamo! Hai detto che volevi i tortellini e adesso mangi i tortellini.”
“Bon bon, ato ato!”
“Eppelò voio il plosciutto”
“Come sarebbe a dire che ne vuoi altro? Monno, hai già mangiato tutto il prosciutto? Vuoi un po’ di piselli? Ovetta, non cominciamo! Hai detto che volevi i tortellini e adesso mangi i tortellini, poi dopo se vuoi c’è anche il prosciutto.”
“Bon bon, ati ati”
“Eppelò voio i pisellini”
“Come sarebbe a dire che ne vuoi altri? Monno, hai già mangiato tutti i pisellini? Vuoi un po’ di banana? Ovetta, non cominciamo! Hai detto che volevi i tortellini, poi che volevi il prosciutto, adesso i pisellini. Si può sapere cosa vuoi mangiare? Ma soprattutto non hai ancora toccato la forchetta.”
“Bon bon, ata ata.”
“Non voio la pappa.”
“Monno, basta. Non puoi mangiare più nulla, hai mangiato abbastanza. Ovetta, basta capricci! Forza, ora mangi!”
…
…
“UEEEEE !!!! UEEEEE !!!!”
“UEEEEE !!!! UEEEEE !!!!”
La congiuntura di 15 giorni ininterrotti di pioggia e conseguente clausura in casa e in contemporanea 10 giorni di febbre dell’Ovetta hanno portato il livello di sopportazione degli Ovetti ai minimi storici (e un po’ anche quello di mamma e papà) e l’appetito di entrambi ne ha risentito… chi troppo … chi nulla!
Ieri la febbre è passata, ora si attende – con grande trepidazione – che Giove Pluvio smetta di dimorare sopra casa nostra.