Caro Ovetto che ancora non sei nato…#2

…qui danno tutti i numeri!

Il ginecologo boscaiolo ha sentenziato che secondo la sua esperienza tu dovresti regalarci i tuoi primi vagiti il 5 o 6 luglio; poi, armato di timberland e maglietta a scacchi, ha puntato un aggeggio sulla pancia di tua madre ed ha cominciato a misurarti in ogni dove.
Così facendo il computer collegato a quei numeri ha cominciato ad emettere le sue sentenze: nascerai il 22 giugno, nascerai il 25 giugno, nascerai il 29 giugno, ecc…ecc…

Papà Ovo ha fatto notare le incongruenze ma l’esperto ha sentenziato: “Mah! Vedremo!”, poi si è tirato su le maniche della camicia e quindi è partito per 2 settimane di vacanze lasciando mamma Ovo priva del suo gine-boscaiolo nei pressi del grande lancio.

Correva il 34° minuto di Italia – Paraguay quando una sedicente amica (peraltro anche lei in dolce attesa) lanciava nell’aere la sua profezia: nascerà tra nove giorni.
Papà Ovo nove giorni dopo (cioè giovedì scorso) ha ristretto il suo raggio d’azione entro i 500 metri da mamma Ova, … non si sa mai; ma non è successo nulla.

Lo zio A ha preso ferie lunedi 5 luglio: o sa qualche cosa che noi non sappiamo oppure l’ha buttata li.

Gli UCAS alternano visite tattiche “così non la lascio sola” a telefonate illuminanti “ancora niente?”.
Ogni tanto a mamma Ova verrebbe voglia di rispondere che sì, proprio in quegli ultimi cinque minuti  ha partorito con l’aiuto dell’Ovetta che si è mostrata all’altezza della situazione ma poi si è dimenticata di avvisare… poi soprassiede, appellandosi al suo autocontrollo.

Papà Ovo tifa per luglio, nel senso che vorrebbe che il piccolo Ovetto vedesse la luce il 3/7/10. Questioni di numeri così come voleva che la cucciola nascesse l’8/8/8. Beh, la piccola è nata il giorno successivo di soli 6 minuti, l’Ovetto….

Mamma Ova vorrebbe semplicemente che nascesse (!!!), che aspettasse ancora qualche giorno, che non aspettasse troppo, che era meglio ieri, che “si è rialzata la pancia”, che “uffa quanto pesa”, che non ha spazio, che…che…

E l’Ovetta? Beh, tua sorella ti coccola.
Aspettando che tu esca cerca di metterti le calzine (ma non sa dove passartele attraverso la pancia), ti offre la sua pastasciutta ed addirittura anche il ciocco (ma ha lo stesso problema di cui sopra), ti accarezza, ti da un bacino, ed ogni tanto uno scapaccione (tanto per ricordarti che lei è quella grande).
Poi, ieri, alla domanda “ma tra quanti giorni nasce tuo fratello?” la risposta è stata diretta, chiara, semplice.
“Du! Du!” (Due, ovvio! Tra due giorni!)

…cioè domani.

(segue?)

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