Ore 20,30 circa. Casa. A tavola.
Di fronte a me mamma Ova, alla mia destra l’Ovetta.
“Mmmmmm…..mmmmm…..” sento arrivare dalla mia destra.
Mi giro.
L’Ovetta si sta sbracciando per far si che io prenda l’oggetto che tanto gentilmente mi sta porgendo. Non ho alternative: allungo una mano e lo prendo; la piccola appare soddisfatta e con falsa indifferenza finge di dedicarsi ad altro.
Per la cronaca l’oggetto che mi ha appena donato è un bellissimo cellulare fisher-price dotato di ben 4 bottoni colorati, numerati e rumoreggianti, nonché di una bella ghiera con tante palline dentro; spesso il tutto è appena stato ciucciato fino all’inverosimile.
Dicevo che la piccola “finge” di dedicarsi ad altro, invero sta aspettando la seguente scenetta.
Poso forchetta e coltello, appoggio la cornetta all’orecchio e comincio…
“Pronto?… pronto?”
Lei non guarda
“Si, chi parla?”
Mi guarda di sottecchi
“Oh! Buongiorno, come sta?”
Alza gli occhietti fingendosi un poco disturbata, più che interessata.
“Si, certo l’Ovetta è qui”
A questo punto appare interessata… chi potrà mai aver nominato il suo nome dall’altra parte della cornetta?
“Vuole parlare con lei? Va bene, gliela passo subito” e porgo la cornetta alla bimba.
A questo punto il clou.
L’Ovetta sguaina un sorriso di sorpresa, genuino (ogni volta), quasi di incredibilità, guarda mamma Ova come a dire: “Mamma, davvero non so chi sia, non aspettavo telefonate, perbacco, ma è davvero per me? Capisco che parecchie persone vogliano parlarmi, ma davvero non ho idea di quale viril maschietto abbia osato chiamare casa… d’altra parte cosa posso fare… mi toccherà rispondergli” e così facendo allunga una mano, prende la cornetta e bisbiglia un afftettuoso “ngheeee” bisbigliato e molto intimo prima di partitre, il più delle volte, con una sana ciucciata dell’apparecchio.
Venti secondi dopo ricomincia a sbracciarsi verso di me ed il giro ricomincia, stessa telefonata, stessa genuina sorpresa!