Primi gennaio 2009
Quando la notte, in un attimo improvviso, passa da un momento di assoluta quiete che ti culla dolcemente nei tuoi sogni più rilassanti ad un momento (prolungatissimo) di decibel sparati a mille; quando ti svegli pensando di essere sotto un bombardamento, quando poi capisci che si tratta solo di una sirena d’allarme tenuta ad un volume troppo ma troppo alto; quando infine capisci che non di sirena si tratta ma dei polmoni dell’Ovetta al massimo della loro potenza, allora…. solo allora, ti costringi ad alzarti e ricordi che l’hai già fatto altre 7 volte quella notte.
E’ in quel momento che decidi che laddove la logica e l’astuzia hanno fallito solo la costanza può.
Dicesi “dondolino” il movimento atto a cullare il pargolo. Ne esistono due versioni.
Una versione giornaliera ove il pargolo vien posto sulla sdraietta mentre il genitore si pone a cavalcioni sulla stessa e comincia un moto ondulatorio della sdraietta a forza di braccia.
Una versione imbastardita notturna ove il pargolo resta comodamente sdraiato a letto ed il genitore a forza di braccia “rulla” il lettino avanti ed indietro sino allo stremo delle forze.
Ecco, torniamo a noi: alla piccola Ovetta non è gradito un dondolino generico, nossignore. E’ si vero che a volte bastano 6, magari 7 dondolini per calmarsi ma la sua attenzione è pur sempre sveglia ed i polmoni pronti nel caso tu fossi così stolto da fermare gli amati dondolini prima che la fase rem del sonno non sia entrata nel pieno (si parla per pluri esperienza diretta, of course).
Nascono così, a poco a poco, i “dondoloni” ove 1 dondolone è pari a 10 dondolini e i tanto temuti “megadondoli” pari a 10 dondoloni e cioè 100 dondolini.
Ma quando in lontananza senti il mondo risvegliarsi, le prime macchine accendere il motore, il gallo tentare un tenue “chicchiricchi” e ti ritrovi a contare per la seconda volta nella stessa notte un bel “mezzo giga dondolo” (1 gigadondolo=10 megadondoli=100 dondoloni=1000 dondolini) capisci che sarà il caso di trovare presto un’altra strategia.